L’etichetta, in termini metaforici, altro non è altro che il vestito del nostro prodotto cucito su misura. Indubbiamente la qualità del bene è l’obbiettivo a cui da un lato puntano tutti quanti gli imprenditori e, dall’altro, è ciò che ricercano i consumatori. Ma tra i consumer, per dirla all’inglese, possiamo discernere due macro categorie: quelli ben informati, che conoscono ogni dettaglio di un prodotto per cui la scelta ricadrà sull’azienda che è riuscita nel tempo a fidelizzarli e quelli meno edotti che, giunti davanti agli scaffali dei supermarket, devono scegliere tra le miriadi di prodotti presenti. Su quale prodotto ricadrà la loro scelta? Difficile prevederlo! Ma è proprio in casi come questi che l’etichetta sprigiona tutto il proprio potere di persuasione.

In un era in cui i mercati diventano globali, i prodotti non fanno che moltiplicarsi quasi alla velocità della luce e gli standard di qualità degli stessi aumentano sempre di più la propria asticella, l’etichetta oltre che assolvere al ruolo informativo – comunicando tutti i dati aziendali e di produzione – deve più che mai riuscire a far trapelare le qualità del bene su cui è attaccata. Pensare che la qualità del prodotto sia il più importante – se non l’unico – fattore di successo su cui indirizzare la gran parte degli investimenti e, di contro, considerare il packaging come un fattore accessorio e secondario è un errore fatale che può avere grandi ripercussioni sul proprio business. Basti pensare che chiunque preso dall’indecisione di fronte a due bottiglie di egual prezzo sceglierà quello con l’etichetta più originale e di qualità. Il compito dell’etichetta è quindi quello di svelare le qualità intrinseche e latenti del prodotto conoscibili e apprezzabili dal consumatore soltanto dopo l’acquisto; è la leva che spinge all’acquisto e, di conseguenza, è un fondamentale strumento di comunicazione aziendale da non sottovalutare ma da progettare e studiare nei minimi dettagli.

“I dettagli fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio.”
(Leonardo da Vinci)”

L’etichetta di qualità è quella che fa breccia nella mente del consumatore, fa spiccare il prodotto esposto tra centinaia di prodotti appartenenti alla medesima categoria e fa percepire l’unicità del nostro bene. Siete ancora del parere che l’abito non fa il monaco?